FluoSphera è una startup fondata a Ginevra che sviluppa una nuova tecnologia rivoluzionaria in grado di imitare le comunicazioni tra gli organi del corpo umano. Intervista al cofondatore Gregory Segala.

Perché ha creato FuoSphera?

Come biologo cellulare che lavora su obiettivi terapeutici, sono rimasto molto deluso dai metodi in vitro, perché non simulano mai il corpo umano come sistema di organi in costante interazione. E ci sono grandi differenze tra modelli animali e umani: i modelli animali hanno una predittività solo del 10% per quanto riguarda gli effetti dei farmaci sulә pazientә, e viceversa. Pertanto, il 90% degli effetti dei farmaci sulә pazientә non ha potuto essere rilevato nel modello animale. L’animale non sarà mai un essere umano in miniatura e non deve essere considerato un modello perenne, ma piuttosto transitorio, mentre tecnologie come FluoSphera emergono e forniscono soluzioni con una pertinenza biologica umana. Infatti, anche se gli animali sono vicini all’uomo in termini di anatomia generale, la regolazione dei processi fisiologici non è identica e questa differenza è sostanziale per gli effetti dei farmaci osservati negli animali e nell’uomo.

Ho avuto la fortuna di incontrare sul mio percorso il Prof. Aurélien Roux. Quando ho visto la sua tecnologia di incapsulamento cellulare, ho avuto l’idea di usarla per creare i sistemi multitessuto di FluoSphera. Queste comunicazioni possono essere di natura metabolica o ormonale. Sono essenziali per il corretto funzionamento del corpo umano. Riuscendo a riprodurle in vitro, è possibile predire meglio gli effetti che i futuri farmaci avranno sulә pazientә, i cosiddetti effetti sistemici, che vengono misurati in modo specifico con la nostra tecnologia. Finora questi effetti potevano essere misurati solo con i modelli animali. Era quindi giunto il momento di sviluppare un nuovo metodo in vitro che utilizzasse tessuti umani e fosse in grado di riprodurre le comunicazioni tra i nostri organi.

Che cos’è un organoide?

È una copia in miniatura di un organo. Imita l’organizzazione spaziale dell’organo, la sua composizione cellulare e alcune delle sue funzioni. Gli organoidi sono generati da cellule staminali esposte a fattori presenti durante lo sviluppo degli organi nell’embrione. Scegliendo le giuste combinazioni di fattori, è possibile generare copie in miniatura degli organi desiderati: organoidi cardiaci, cerebrali, del colon e dei reni. Le cellule di partenza vengono prelevate da un adulto consenziente e riprogrammate in cellule staminali, chiamate cellule staminali pluripotenti indotte.

Quali sono le diverse cellule che utilizzate?

Le cosiddette cellule somatiche sono le cellule mature e specializzate del nostro corpo che daranno le diverse funzioni ai nostri organi. Tra queste vi sono i neuroni, le cellule immunitarie, le cellule vascolari, ecc. Le cellule staminali sono immature e sono le precorritrici di tutte le cellule somatiche, hanno la capacità di trasformarsi in quasi tutte le cellule somatiche del nostro corpo e quindi permettono la generazione di interi organi.

Quanto è affidabile questo metodo?

I nostri sistemi impiegano soltanto tessuti di origine umana per poter riprodurre al meglio gli effetti dei farmaci che si verificano poi sulә pazientә. I nostri sistemi multitessuto riproducono le comunicazioni fra diversi organi del corpo umano a differenza dei metodi in vitro classici, che invece utilizzano soltanto tessuti isolati, che non possono rappresentare fedelmente il funzionamento del nostro organismo.

La tecnologia di FluoSphera sostituisce del tutto gli esperimenti sugli animali?

Stando alle attuali regole in ambito sanitario, la nostra tecnologia non permette di sostituire tali esperimenti, che sono obbligatori per l’accesso dei farmaci candidati alla fase dei test clinici. Ma se la nostra tecnologia fosse riconosciuta come metodo alternativo, sarebbe possibile sostituire i test di ottimizzazione delle molecole eseguiti sui modelli animali, per ridurre la loro tossicità e aumentarne l’efficacia.

Se il modello animale non è affidabile, perché la ricerca continua su questa strada?

La comunità scientifica è molto conservatrice e scettica nei confronti delle nuove tecnologie. Malgrado la minore affidabilità, il modello animale è ben consolidato. Per decenni, la sperimentazione animale ha ottenuto risultati migliori rispetto ai metodi in vitro. Tali metodi avevano una bassa pertinenza biologica ma i metodi più recenti, come quelli sviluppati da FluoSphera, sono molto più avanzati. Ormai per accettare le nuove alternative è necessario dimostrare la superiorità di questi metodi rispetto al modello animale.

Perché è più difficile trovare i fondi per lo sviluppo dei metodi alternativi?

Ai metodi alternativi vengono richieste numerose prove sperimentali prima di essere validati dalla comunità scientifica. Questo costa tempo e denaro. Al momento, i fondi sono destinati principalmente allo sviluppo di nuove terapie e soltanto una esigua minoranza allo sviluppo di nuovi metodi biologici, tra cui quelli alternativi alla sperimentazione animale. Per accelerare la transizione dal modello animale ai metodi alternativi è necessario aumentare il sostegno finanziario, ma sono poche le misure di supporto alle alternative. In assenza di mezzi sufficienti, progetti promettenti potrebbero scomparire ancora prima di raggiungere il mercato.

L’aspetto etico è importante per lei?

L’etica è assolutamente fondamentale e imprescindibile per la ricerca. La ricerca può esplorare potenzialmente tutti gli orizzonti. È uno strumento molto potente che determina l’evoluzione della nostra società. Deve dunque essere controllata con prudenza. L’etica fissa dei limiti e permette di stabilire un quadro morale in cui la ricerca deve evolvere per preservare i valori morali della società.

Quali sono i progetti di FluoSphera?

Stiamo sviluppando un sistema in vitro in grado di imitare il sistema endocrino femminile, consentendo lo sviluppo di terapie ormonali più efficaci, affidabili e meno tossiche. Questo sistema può identificare gli interferenti endocrini e prevenire l’esposizione della popolazione a questi composti dannosi per la salute. Stiamo anche sviluppando un sistema epato-cardiaco in cui gli organoidi cardiaci possono battere in vitro. Questo ci permette di rilevare la tossicità epatica o cardiaca, che è responsabile del 40% delle tossicità legate ai farmaci e della maggior parte dei fallimenti negli studi di fase 1. Permette di sviluppare terapie cardiovascolari più efficaci e di individuare precocemente la tossicità dei farmaci prima che raggiungano la clinica. Risponde all’urgente necessità di sviluppare metodi alternativi per rilevare la cardiotossicità, che il modello animale non è in grado di predire. FluoSPhera sta cercando finanziamenti per sviluppare ulteriormente la sua tecnologia.

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BIO

2012 : Dottorato in oncologia – Tolosa

2012 : Studio sulla funzione del recettore degli estrogeni come bersaglio terapeutico per il cancro al seno – Ginevra

2019 : Invenzione di FluoSphera durante la competizione mondiale di biologia sintetica iGEM (Boston), la sua squadra si aggiudica la medaglia d’argento

2020 : Abbandona la ricerca accademica per dedicarsi totalmente al trasferimento della sua tecnologia nell’industria con l’obiettivo di metterla al servizio della scoperta di nuovi farmaci e di ridurre il ricorso alla sperimentazione animale

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